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Addestramento al tiro per Operatori di Polizia

L’esercitazione si basa sull’utilizzo del bersaglio elettronico “BonT” in modo da simulare delle situazioni operative affrontate con l’arma da fuoco personale o di reparto: il sistema sarà in grado di dare riscontro dei colpi esplosi indipendentemente da fattori inerenti l’arma quali il calibro e la cadenza di tiro.
Test arma & cadenza di tiro

L’operatore viene sottoposto a test di difficoltà crescente in modo da dare una valutazione oggettiva delle proprie capacità e successivamente valutare i miglioramenti a seguito di allenamenti specifici.
I primi esercizi sono orientati su determinate caratteristiche e propedeutici a quelli successivi.
Gli esercizi finali, invece, necessitano dell’utilizzo congiunto delle capacità specificamente curate nei primi esercizi.

La logica è quella di accompagnare l’operatore nella misura delle proprie singole capacità per poter individuare gli aspetti con il peggior rendimento e focalizzare di conseguenza la cura e l’allenamento per massimizzare il risultato finale.

Fase A: Bersaglio fisso, rosata (precisione)

A bersaglio fisso l’operatore è chiamato a realizzare la miglior rosata possibile indipendentemente dal centro del bersaglio.
Lo scopo è quello di misurare la capacità per l’operatore di ripetere il medesimo stesso colpo.
L’istruttore avrà modo di individuare se/come intervenire nella correzione dell’azione a fuoco dell’operatore.
L’esercizio può essere ripetuto limitando a parità di colpi il tempo a disposizione e così facendo valutare l’evolvere della precisione in presenza di uno stress temporale.

Fase B: Bersaglio fisso, punteggio (accuratezza)

A bersaglio fisso l’operatore è chiamato a realizzare il miglior punteggio sul bersaglio.
L’istruttore una volta curata la rosata dell’operatore potrà lavorare sulla correzione del tiro sul bersaglio in modo da portare il punto atteso al centro della suddetta rosata.
Anche in questo caso l’esercizio può essere ripetuto limitando a parità di colpi il tempo a disposizione per valutare l’evolvere dell’accuratezza in presenza di uno stress temporale.

Fase C: Bersaglio Mobile

A bersaglio mobile l’operatore è chiamato a realizzare il miglior punteggio sul bersaglio.
Il bersaglio in movimento costringe l’operatore ad una lavoro d’inseguimento/ sincronizzazione tra bersaglio e tacche di mira.
La bontà del lavoro svolto su precisione ed accuratezza a stress temporale crescente qui ha i suoi primi frutti.
L’operatore è giocoforza costretto ad abbandonare le modalità che più si avvicinano al tiro mirato e/o accademico.

Fase D: Bersaglio Mobile (anticipo)

A bersaglio mobile “veloce” l’operatore è chiamato a realizzare il miglior punteggio sul bersaglio.
La velocità del bersaglio dinamico è tale da necessitare un anticipo tra bersaglio e tacche di mira.
Si tratta di una situazione “limite” nell’uso operativo a corta distanza in quanto il proiettile copre lo spazio tra volata della canna e bersaglio in poche decine di millisecondi: un tempo comunque sufficiente per permettere al bersaglio di spostarsi di qualche cm e darne evidenza in tempo reale con il punteggio ottenuto.

Fase E: Bersaglio a Comparsa (tempo di reazione)

Alla comparsa casuale del bersaglio l’operatore è chiamato ad ingaggiarlo nel minor tempo possibile massimizzando il punteggio ottenuto su bersaglio. Demo
Il bersaglio compare in una posizione casuale sull’area di tiro, casuale è anche il tempo che intercorre tra un bersaglio ed il successivo: l’operatore è sottoposto ad uno stress temporale che cresce man mano che il tempo di permanenza del bersaglio diminuisce.

L’esercizio base ha delle varianti specifiche per :

  • tiro con estrazione dell’arma dalla fondina
  • tiro con arma pronta e cane armato
  • tiro con cambio caricatore tra bersagli consecutivi

Al diminuire del tempo di permanenza del bersaglio l’operatore si vedrà gradualmente costretto ad abbandonare le modalità di tiro mirato non essendoci materialmente il tempo di allineare le tacche di mira sul bersaglio.
Il punteggio sul bersaglio in tempo reale, inoltre, permette una costante valutazione della qualità dei colpi esplosi portando velocemente l’operatore ad individuare i propri limiti.

Fase F: Bersaglio a Comparsa (decisionale)

Alla comparsa casuale del bersaglio come per la “Fase E” si alterna/sovrappone la comparsa di un “non-bersaglio” : l’operatore è chiamato ad ingaggiare il bersaglio evitando di colpire il “non-bersaglio”.
L’operatore rimodula i rendimenti raggiunti nella “Fase E” a causa dell’introduzione di un elemento di valutazione sulla qualità dell’oggetto da andare a colpire: la reazione “quasi istintiva” va ora controllata tramite un aspetto cognitivo cosciente che permetta di discendere i bersagli dai non-bersagli.
In tempo reale si hanno sia i punteggi positivi sul bersaglio che con quelli negativi sul non-bersaglio, punteggi che permettono una costante valutazione qualitativa dell’operato all’aumentare della difficoltà.

Fase G: Bersaglio a Comparsa

L’operatore è chiamato a rispondere ad un bersaglio mobile a comparsa casuale: si ha la copresenza di due caratteristiche precedentemente affrontate singolarmente.
La difficoltà è modulabile sia sulla riduzione del tempo di permanenza del bersaglio sia sulla velocità del medesimo: anche qui i limiti dell’operatore sono raggiunti velocemente all’inasprirsi delle limitazioni applicate.
La qualità del tiro è sempre valutata dal punteggio ottenuto sul bersaglio e mostrato in tempo reale.

Fase H: Bersaglio Mobile a Comparsa (decisionale)

L’operatore è chiamato a rispondere ad una situazione in cui vi è la copresenza sia del bersaglio mobile a comparsa sia del non-bersaglio fisso introducendo rispetto alla “Fase G” l’aspetto decisionale. Demo
In questa fase si fondono le peculiarità che l’operatore aveva esplorato singolarmente nelle fasi precedenti : mobilità oggetti, tempo di reazione , aspetto decisionale e valutazione su precisione/accuratezza.

La difficoltà degli esercizi di questa fase infatti varia in base a:

  • tempo di esposizione del bersaglio
    (meno tempo >>>più difficile)
  • tempo di esposizione del non-bersaglio
    (maggiore tempo>>> più difficile in quanto aumenta la probabilità di coprire il non-bersaglio
  • velocità bersaglio
    (più veloce>>>più difficile)
  • numerosità non bersagli
    (più non-bersagli>>>più difficile)

La qualità del tiro è sempre valutata dal punteggio positivo ottenuto sul bersaglio e dal punteggio negativo se viene colpito il non-bersaglio : il tutto mostrato in tempo reale.

Fase J: Bersaglio tra la Folla

L’operatore è chiamato a rispondere ad una situazione in cui sia il bersaglio che i non-bersagli sono sia mobili che a comparsa. Demo
Si tratta della simulazione situazionale in cui il bersaglio si sta muovendo all’interno di un contesto caotico di non-bersagli sia davanti che dietro al bersaglio stesso.

Si tratta di una situazione limite in cui difficilmente nel caso reale si sarà nella situazione di fare fuoco: l’esercizio aiuta l’operatore a rendersi conto proprio di questo dando riscontro negativo ad azioni a fuoco azzardate.

Fase K: Bersaglio con Ostaggio

L’operatore è chiamato a rispondere ad una situazione di bersaglio con sagoma umana che si protegge con un non-bersaglio anch’esso di forma umana.
Demo Ostaggio

Si mettono a frutto le capacità affinate nella precisione/accuratezza, nel bersaglio mobile , nello sviluppo dei tempi di reazione e nell’aspetto decisionale.
Al crescere dei livelli di difficoltà le finestre spaziali e temporali per ingaggiare il bersaglio diventano sempre più esigue e l’operatore si trova a bilanciare la velocità di esecuzione con il rischio di colpire l’ostaggio.

Fase L: Lucida

A questa fase appartengono esercitazioni atte ad esasperare le difficoltà d’esecuzione lungo i filoni tecnici analizzati nelle fasi precedenti. Demo
I punteggi sono strettamente legati al tempo d’esecuzione con una valutazione della precisione/accuratezza limitate solo ad alcune zone d’ingaggio concentriche.

Fase M: Video

Agli operatori vengono sottoposti dei video che riproducono situazioni reali e lungo l’evolversi di queste l’operatore potrà decidere se/quando/come ingaggiare un’azione a fuoco.
A posteriori è possibile valutare i punti d’impatto dei proiettili esplosi nelle immagini corrispondenti al momento d’impatto dei proiettili stessi: sulle immagini così ottenute sarà possibile per l’operatore ed eventualmente per il suo istruttore valutare e commentare al meglio l’azione a fuoco.

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